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Attualità

Appello dell'ANPI per il 25 aprile

Non possiamo che condividere l'appello dell'ANPI nazionale per il 25 aprile 2016.

"Il 25 aprile cade quest'anno in un complesso di vicende europee che riporta l'orologio della storia in un tempo dove la civiltà e le pratiche democratiche erano pesantemente oscurate. Una profonda crisi economica da cui si riesce con difficoltà a vedere una via d'uscita, il proliferare di movimenti di chiara marca neonazista e neofascista che arrivano fin dentro i governi, e il panorama drammatico di decine di migliaia di immigrati in fuga da guerre e disperazione che ricevono come risposta dalla politica e dalle istituzioni quasi esclusivamente muri e abbandono, devono far riflettere tutti sull'inquietante e gravissima china che sta prendendo il vivere civile. Non è questa la società che sognavano i combattenti per la libertà. Non è questo il futuro cui aspiravano, deprivato di coscienza, senso di responsabilità, solidarietà.

Auspichiamo un 25 aprile di piena e robusta memoria.

Una Festa che rimetta al centro dei ragionamenti e dei comportamenti politici e sociali preziosi e decisivi “comandamenti”: antifascismo, Resistenza e Costituzione. Una Festa che ricordi con forza i 70 anni della Repubblica e del voto alle donne, i primi importantissimi passi della rinascita democratica del Paese.

Auspichiamo iniziative larghe, che coinvolgano tante italiane e italiani, Comuni, partiti, sindacati, associazioni. Una giornata come una stagione di impegno e profonda, viva Liberazione.

Una giornata che dal giorno successivo inneschi un cammino collettivo, sguardi e azioni solidali e responsabili. Un mondo migliore si costruisce insieme.

L'ANPI è in campo. Con lo spirito e la determinazione dei suoi ispiratori: le partigiane e i partigiani."

Festa della Liberazione 2016 in Italia e a Villa Cortese.

 

Medaglia della Liberazione per Angelo Bertani

Sabato 15 ottobre 2016, presso la sala Verdi del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, si è svolta la Cerimonia di conferimento delle Medaglie della Liberazione volute dal Ministro della Difesa.

La Medaglia della Liberazione è una decorazione riconosciuta ai partigiani, agli ex internati nei lager nazisti e ai combattenti inquadrati nei Reparti regolari delle Forze Armate in occasione del 70° anniversario della Guerra di Liberazione e di Resistenza, per ricordare il loro impegno per l’affermazione dei principi di libertà ed indipendenza sui quali si fonda la nostra repubblica.

Una medaglia è stata conferita al nostro compianto ex Presidente ANGELO BERTANI, a ritirarla è stata la moglie Romea Ghisolfi.

La cerimonia ufficiale con la platea della sala Verdi affollata, oltre che dai premiati, dai familiari, figli nipoti e bisnipoti, e molti sindaci dei comuni della Città Metropolitana è iniziata con il suono dell’Inno Italiano che è stato cantato da tutti i presenti.

L’intervento introduttivo è stato effettuato dal Presidente del Comitato Provinciale di Milano Roberto Cenati che fra l’altro ha citando Aldo Aniasi, “La Resistenza non è un pezzo da museo, deve essere un elemento dell’impegno civile di ogni giorno”.

In seguito sono intervenuti come oratori il Comandante del Presidio Militare Gen. Settimo Caputo, l’Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Maria Carmela Rozza, il Sottosegretario alla Regione Lombardia Augusto Cioppa e il Prefetto di Milano Alessandro Marangoni.

Alla cerimonia erano presenti due partigiane ultracentenarie: Emma Fighetti, 106 anni e Rosa Boniforti, 101. Le due donne che in tempo di guerra furono staffette con i partigiani erano sedute in prima fila e a loro s’è avvicinato il prefetto portando la medaglia, prima che venissero letti tutti i nomi dei reduci presenti.

“Questo è un momento per ricordare le cose straordinarie che voi avete fatto — ha detto—, la costruzione di un’Italia nuova. L’Inno ci unisce: voi Resistenti e noi tutti vostri figli e nipoti. Perché voi avete dato la vita non solo ai vostri figli ma a tutta l’Italia”.

73° anniversario dell'uccisione di Mario Venegoni

Siete tutti invitati domenica 29 ottobre 2017 alle ore 10.30,  presso il cippo a ricordo di MAURO VENEGONI sulla strada Busto Arsizio - Cassano Magnago, a parcecipare alla manifestazione (corteo e commemorazione) nella ricorrenza del 73° anniversario della sua uccisione.

Per un'irriducibile volontà di pace

Nel drammatico susseguirsi di attacchi terroristici che stanno interessando diverse aree del mondo, tra cui l'Indonesia, il Burkina Faso, la Siria e il Pakistan, ci sentiamo di condividere il testo del manifesto sottoscritto da ANPI, CGIL, CISL, UIL all'indomani dei tragici fatti di Parigi, dal titolo "Per un'irriducibile volontà di pace"

"Ci rivolgiamo, con profonda preoccupazione, alle cittadine e ai cittadini italiani, ai Parlamentari, al Governo, alle alte cariche dello Stato. Si è di fatto creata una drammatica situazione mondiale, foriera di possibili disastri per tutti. Il terrorismo colpisce e minaccia nelle forme più barbare, cercando di creare una situazione di insicurezza totale. A questo si uniscono tensioni e vicende non meno premonitrici di tempesta. Siamo sull'orlo di un baratro da cui, in altri tempi, sono scaturiti orrore, morte e guerre. Assistiamo ad un'accelerazione di incontri, accordi, azioni, dallo sfondo preminentemente militare, che evidenziano un pericolosissimo accantonamento del primo e fondamentale obiettivo di chi deve decidere sulle sorti del mondo: la politica della pace, l'esigenza di affrontare le questioni alla radice, di aver chiaro il quadro delle parti in campo, di avviare rapporti e risoluzioni, anche dure, in campo diplomatico, e soprattutto la necessità di considerare come strumento fondamentale per la risoluzione delle controversie e dei problemi internazionali, l'intesa leale e sincera fra tutti i Paesi che intendono seriamente combattere e sconfiggere, in ogni sua forma, la violenza. Ma per fare questo occorre trasparenza e una irriducibile volontà di pace, sottratta ad ogni interesse personalistico e nazionalista.

L'Isis è un nemico che in troppi hanno sottovalutato, e perfino favorito fornendo direttamente o indirettamente gli armamenti. Ebbene, è ora di assumersi – prima che si sparga altro sangue innocente – l'impegno di un grande lavoro di riflessione responsabile e culturalmente approfondita, e di un contrasto all'espandersi di fenomeni di estrema gravità che risponda ad unità e concordanza piena sugli elementi fondanti della civiltà.

A chi semina orrore e barbarie bisogna rispondere con la forza della ragione e dei valori fondamentali, che traggono la prima fonte di ispirazione dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, scaturita proprio dalla terribile esperienza della seconda guerra mondiale."

Carlo Smuraglia, Presidente nazionale ANPI
Susanna Camusso, Segretaria generale CGIL
Annamaria Furlan, Segretaria generale CISL
Carmelo Barbagallo, Segretario generale UIL

Roma, 1 dicembre 2015

Al manifesto hanno aderito anche l'ARCI e l'Istituto Alcide Cervi, di cui riportiamo il comunicato di adesione.

"DALLA VOLONTÀ DI PACE ALL'AZIONE DELLA DEMOCRAZIA

L'Istituto Alcide Cervi aderisce al manifesto “Per una irriducibile volontà di Pace” promosso da ANPI nazionale, CGIL, CISL e UIL. Un richiamo ai valori fondanti della nostra civiltà che giustamente pone toni allarmati di fronte alla militarizzazione del dibattito internazionale. Prima che sia troppo tardi, e l'enormità della guerra diventi un normale paesaggio dell'attualità, le forze della ragione e della volontà politica consapevole devono prevalere.

A questa irriducibile volontà di pace aggiungiamo l'esortazione per l'azione democratica, l'unico arsenale disponibile e insieme formidabile che i popoli e i loro governi responsabili possono mettere in campo di fronte alla regressione della civiltà. Ce lo insegnano nazioni e comunità lontane, ma anche vicine: il volere popolare, in una parola la democrazia, rimane l'antidoto assoluto alla barbarie, alla paura, all'ingiustizia, e insieme il disinnesco più duraturo per ogni conflitto, contro ogni tirannia.

La rinascita democratica presuppone una pluralità di soggetti compartecipi alla causa della libertà, dalle istituzioni alla società civile, passando per una seria, paziente quanto radicale azione culturale, formativa. Istituti come il nostro, a partire dalla memoria e dalla cittadinanza praticata, possono fare la propria parte, al fianco di tutti gli altri attori, dai protagonisti istituzionali alle agenzie educative e culturali. Costruire ponti e non muri, nelle scuole come nelle comunità, è stato lo slogan lanciato pochi giorni fa proprio da Casa Cervi e dal Ministero dell'Istruzione in un convegno nazionale. È il genere di risposte che appartengono alla storia di questo luogo e di questa terra.
La memoria dei fratelli Cervi, dalla loro Casa, sarà sempre dalla parte della ragione e del pensiero, dei valori universali dell'umanità; da chi ha fatto la Lotta di Liberazione, e ha conosciuto la guerra, sarà sempre insieme ai portatori di pace, e dunque di democrazia."

Accedi al testo del manifesto "Per un'irriducibile volontà di pace".