Siamo lieti di invitarvi alla serata “Il Violino del Partigiano. Musica, antifascismo e violinisti della Resistenza”, organizzato nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario della Festa della Liberazione.
L’evento, che si terrà venerdì 22 aprile 2016 alle ore 21.00 presso la Sala Consilare del Municipio di Villa Cortese (MI), è organizzato da ANPI Villa Cortese con il contributo del Comune di Villa Cortese e di Coop Vicinato Lombardia.
Il concerto multimediale sarà eseguito da Maurizio Padovan, direttore dell’Accademia Viscontea, violinista e storico della musica e della danza.
Vi aspettiamo inoltre numerosi lunedì 25 aprile alle celebrazioni per il 71° Anniversario della Liberazione. Il corteo avrà inizio alle ore 9.15 in Piazza Vittorio Veneto a Villa Cortese e si concluderà in Sala Consiliare alle ore 11.00 con il saluto delle autorità e dei rappresentanti delle locali sezioni ANPI e ANCR, e con l'intervento degli alunni della Scuole Medie dell’Istituto Comprensivo di Villa Cortese sul tema “La libertà, le libertà”.

"Dal 1926, le iniziative politiche e culturali al di fuori di quelle gestite o autorizzate dal Partito fascista furono perseguite come “attività antinazionali”. Anche la musica era controllata dal regime che ne faceva uno strumento di controllo e di propaganda. Ma alla fine degli anni Trenta, a irritare e preoccupare la censura, comparve il repertorio di grande successo delle Canzoni della Fronda.
Queste canzoni non erano di fatto antifasciste, ma per l’ambiguità dei loro testi si prestavano a reinterpretazioni satiriche e a essere utilizzate per ironizzare il duce e altri esponenti del regime. Per tale ragione tali canzoni vennero censurate e il loro autori furono inquisiti.
Molti di questi brani sono ancora vivi e conosciuti dalle nuove generazioni, dai grandi ai piccini. Un repertorio che nel tempo ha continuato a riscuotere un grande successo divenendo parte del patrimonio musicale collettivo come Maramao perché sei morto, Pippo non lo sa e tanti altri.
Pochi però sono a conoscenza dell’origine, della storia e del significato antifascista che tali canzoni acquisirono negli anni precedenti alla catastrofe della seconda Guerra Mondiale.
Dopo l’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre 1943, seguì la dissoluzione dell’esercito italiano e l’occupazione dei punti strategici da parte delle divisioni germaniche. In molte città italiane, militari e civili reagirono eroicamente alle forze tedesche mentre altrove la popolazione aiutava i soldati italiani a fuggire alla cattura.
Al Nord si formarono in breve le prime bande armate che presero la via delle montagne: era l’inizio della Resistenza contro gli occupanti nazisti e la Repubblica di Salò. Tra gli arresti, le rappresaglie e i massacri che ne seguirono, emergono migliaia di piccole e grandi storie di partigiane e di partigiani che lottarono per la liberazione.
Tra le tante vicende drammatiche non mancano quelle di giovani violinisti, suonatori di quello strumento che tanta importanza rivestì per la sopravvivenza di numerosi deportati nei campi di concentramento nazisti. Si tratta di partigiani e di soldati prigionieri il cui sacrificio viene ancora ricordato e rivissuto attraverso il suono delle loro musiche e dei loro violini.”
Maurizio Padovan